Settembre e la ripartenza scolastica:
Settembre è iniziato e tra pochi giorni le porte delle scuole riapriranno agli studenti.
Ricominciare dopo un lungo periodo si STOP può essere difficoltoso. Come rendere il rientro il meno "traumatico" possibile?
Ecco alcuni consigli generici (da personalizzare in base ai propri bimbi) che possono esservi d'aiuto:
1. Ristabilire gradualmente una routine di addormentamento e risvegli che rispecchi al meglio quello del prossimo anno scolastico. L'igiene del sonno è importante per tutti, in particolare per i bambini. In età scolare sono consigliate 9-11 ore di sonno a notte. Un sonno di qualità e della giusta durata porta benefici alle funzioni cognitive (fondamentali per l'apprendimento) e alla regolazione emotiva. Immagino che avrete già avuto esperienza dell'umore dei vostri bimbi quando sono particolarmente stanchi.
2. Le attività di pianificazione e organizzazione possono a volte possono sembrare una perdita di tempo, ma a lungo termine possono fare la differenza. Quando il materiale è poco, sembra inutile pianificare e organizzare, ma è proprio in questi momenti che i bambini possono imparare a farlo serenamente e con più motivazione. Nel planning possono essere scandite tutte le attività della giornata, compresi i tempi da dedicare ai dispositivi elettronici come tablet e videogiochi (modalità utile per ridurne i tempi, che solitamente durante l'estate si dilatano).
3. Ascoltare i sentimenti e le emozioni che i vostri figli provano rispetto al rientro a scuola. Alcuni troveranno gli stessi compagni e maestre, per altri sarà ora di iniziare una nuova avventura. Quali sono le loro aspettative? Paure? Preoccupazioni?
Sembra facile, ma per un genitore rimanere nell'ansia o nella paura dei figli non lo è. Chi vorrebbe mai vedere un figlio soffrire? Per la scuola poi, che ci dovrà passare la maggior parte della giornata. Succede che, senza volerlo, si minimizza senza rimanere in ascolto. Spesso i bambini e i ragazzi hanno solo bisogno di un adulto che li ascolti, che li comprenda, che non li giudichi e sappia rimanere solido anche quando il mare è in tempesta. Non chiedono di risolvere il problema, ma di aiutarli a capire come guidare al meglio la loro nave. Questo permette loro di avere un porto sicuro al quale rivolgersi nei momenti di sconforto esternando pensieri ed emozioni, prima che essi diventino troppo grandi.
Dott.ssa Valentina Vanzetti - Psicologa